Un grande potere…
Quando noi professori universitari visitiamo le scuole per fare formazioni o per valutare i tirocinanti, o quando incontriamo gli insegnanti a conferenze e congressi, spesso ci dicono che gran parte della ricerca universitaria, da loro, non arriva. È un problema che molti di noi riconoscono: con poche eccezioni, c’è un divario troppo grande tra ciò che è oggetto di ricerca nelle università e ciò che accade nelle scuole.
Il team didattico di Innovamat ha sempre pensato, progettato e scritto le proposte basandosi sulla potente combinazione di anni di esperienza nella ricerca e nell’insegnamento universitario e decenni di attività in classe. In altre parole, la nostra proposta si basa sulla ricerca e su ciò che abbiamo sperimentato per anni lavorando nelle scuole. Attualmente, il team è composto da più di 40 insegnanti e professori di ogni ordine e grado, dalla scuola materna all’università. Leggiamo, facciamo ricerca, discutiamo, insegniamo, testiamo e, in altre parole, impariamo insieme all’interno di un ecosistema che considero, passatemi il termine, privilegiato. È da qui che nascono le nostre risorse educative ed è per questo che spesso diciamo che Innovamat è un progetto di insegnanti e per insegnanti, basato sulla ricerca e su ciò che sappiamo che funziona.
Comporta grandi responsabilità
Ma questo da solo non basta. Bisogna spingersi oltre, nonché sfruttare il fatto di conoscere e lavorare insieme alle migliaia di insegnanti che stanno portando le nostre idee in classe ed essere in grado di sfruttare questa forza per chiudere il cerchio: l’implementazione delle nostre risorse in classe contribuisce alla ricerca da cui eravamo partiti per creare queste stesse risorse.
Lo scorso anno scolastico abbiamo lanciato il Gruppo Pirámide, il nostro gruppo di ricerca, che collabora con l’Università Autonoma di Barcellona, con l’Università Rovira i Virgili, con l’Università di Barcellona e con il D’EP Institut, e si propone di condurre studi che contribuiscano alla didattica della matematica in generale e di misurare l’impatto della proposta Innovamat nello specifico, al fine di migliorarla.
Durante lo scorso anno accademico, abbiamo concentrato i nostri sforzi sull’aggiunta di nuove scuole al progetto Vèrtex, la pietra miliare della ricerca che svolgiamo nell’ambito del progetto Pirámide. Le scuole Vèrtex sono una comunità di scuole che, indipendentemente dal fatto che usino o meno Innovamat, hanno deciso di far parte di un gruppo leader impegnato nel rigore scientifico. A partire da qui, ogni scuola decide a quali studi partecipare ogni anno. Queste scuole beneficiano direttamente della ricerca che svolgiamo, grazie a report dettagliati per ogni studio che le aiutano a conoscere meglio i loro alunni. Anche noi impariamo, curiamo pubblicazioni, presentiamo relazioni a congressi, ripensiamo gli aspetti da migliorare della nostra proposta, ecc. E ne viene fuori una simbiosi di cui si beneficia anche la didattica della matematica come scienza.
Gli studi che stiamo conducendo
Di seguito, presentiamo una panoramica dei vari studi che abbiamo realizzato lo scorso anno scolastico e che, in un modo o nell’altro, stiamo portando avanti anche quest’anno. Come già detto, le scuole Vèrtex ricevono report esaustivi e dettagliati, ma in realtà stiamo lavorando alla pubblicazione dei risultati più rilevanti su riviste scientifiche indipendenti. Non aspettatevi di trovarli in questo articolo: vogliamo essere cauti e aspettare la revisione e la validazione indipendente della peer review (revisione paritaria). Ad ogni modo, ecco una sintesi degli obiettivi, nel caso in cui vogliate diventare una scuola Vèrtex e partecipare agli studi.
- Studio sulle difficoltà di apprendimento in matematica
Per quanto riguarda le difficoltà di apprendimento in matematica, lo studio ARTIST (Studio sulla Risposta all’Intervento Automatica, dall’inglese Automated Response To Intervention Study) mira a individuare precocemente gli alunni a rischio di difficoltà di apprendimento e a offrire loro un intervento con strumenti didattici specificamente progettati per i bambini con prestazioni molto basse. In quest’altro articolo del blog troverete le principali conclusioni.
- Studi sulla valutazione per competenze
Per quanto riguarda la valutazione per competenze e l’acquisizione dei contenuti, lo studio EQUAL (Studio dei Quaderni di Valutazione Longitudinale, effettuato in Catalogna con il nome di Estudi de QUaderns d’Avaluació Longitudinal) si propone di analizzare i risultati dei test dei quaderni di valutazione delle competenze di base e dei test Kangourou, al fine di determinare le variabili di influenza; lo studio pilota CB4 (Competenze Basiche di 4º, dallo spagnolo Competencias Básicas de 4º), invece, si propone di analizzare i fattori di influenza sull’apprendimento della matematica nel quarto anno di scuola primaria, e quest’anno diventa lo studio SMALL (Studio dell’Apprendimento della Matematica a Lungo Termine, dall’inglese Study of Mathematical Long-term Learning) da estendere a più anni e fasi.
- Studi sulla mancanza di interesse e sull'ansia matematica
Per quanto riguarda la mancanza di interesse e l’ansia di molti bambini nei confronti della matematica, abbiamo realizzato lo studio pilota MAI (Ansia Matematica e Interesse, dall’inglese Math Anxiety and Interest), che analizza l’effetto della proposta curricolare (nello specifico, di Innovamat) sulla predisposizione emotiva nei confronti della matematica e, in particolare, sull’ansia matematica; e lo studio pilota NAME (la Narrazione in Classe come Motivazione per gli Studenti, dall’inglese Narrative in the Classroom as Motivation for Students) per analizzare l’effetto della trama narrativa della serie di Innovamat Il viaggio di Sam (per la scuola secondaria di primo grado) sull’ansia, sulla motivazione e sulla conoscenza della storia della matematica.
Pur trattandosi di un gruppo di ricerca piccolo e incipiente, godiamo di un ecosistema ideale per gettare le basi della collaborazione con le scuole, e questo ci permette di fare molte cose diverse. Siamo ansiosi di condividere con voi i nostri risultati, ma il rigore imposto dalla ricerca richiede di mantenere la calma e di rivedere ogni studio, ogni metodologia e ogni proposta avanzata. E, soprattutto, di rispettare i tempi delle riviste scientifiche specializzate. In ogni caso, non appena possibile, diffonderemo i risultati delle nostre ricerche.